Un anello di passi che percorrono 120 km accarezzando 2 mari e scalando le Serre salentine, attraversando due parchi naturali regionali e dodici borghi pronti ad offrire il patrimonio di bellezza e di amicizia. Un anello pensato per far conoscere don Tonino Bello, vivendo i luoghi che ne hanno formato l’uomo, il poeta, il credente. Ugento permetterà agli ospiti di incontrare don Tonino come un educatore appassionato della vita. Gallipoli sarà un laboratorio di sguardi per incominciare ad avere lo stesso sguardo del Bello, imparando l’atteggiamento dello stupore. Collepasso sarà una sosta culturale immersiva, allargando la mente agli stessi orizzonti di don Tonino. Vaste immergerà l’ospite nella storia di una terra che “povera e umile” ha forgiato la personalità del Bello. A Tricase Porto l’ospite incontrerà il molo su cui don Tonino ha composto la bellissima preghiera per Tricase “La lampara” per arrivare in città e incontrare don Tonino come un pastore profumato di popolo. E, poi, ad Alessano l’incontro con lui, con la scoperta di trovare in una tomba un seme di vita da raccogliere e portare con sé lungo gli ultimi 10 km dei Cammini di Leuca, da Leuca Piccola a De Finibus Terrae dove, nei Giardini di Leuca, trasformare l’esperienza in un tocco di campana, in un’invocazione che va lì dove il vento dei sogni e dei desideri la porta.
Le tappe con il loro “Sigillum”
SALVE
Salve è il punto di partenza di questa nuova proposta dei Cammini di Leuca che dal giugno 2023 potrà essere percorso per 365 giorni l’anno! Salve, con il suo stemma civico che si fa già dal primo passo promessa di pace. Salve, con la sua storia e le sue bellezze artistiche e naturalistiche sarà la cartolina di benvenuto per tutti i pellegrini e camminatori che vorranno mettersi in cammino sull’Anello del Bello! Da visitare la Chiesa Madre con l’organo a canne più antico di Puglia, la Chiesa di Sant’Antonio con i suoi affreschi e i frantoi ipogei.
UGENTO
Ugento è la prima sosta del nostro cammino. Una terra ricca di storia che affonda le radici nell’epoca dei messapi, per essere poi stata influente città in epoca romana. Ugento, con la sua sede vescovile e la presenza del Seminario dove don Tonino ha formato per quasi un ventennio giovani che hanno avuto l’occasione di innamorarsi della vita e delle sue promesse. Da visitare la Cattedrale, la magnifica Cripta del Crocifisso e il Museo archeologico.
COLLEPASSO
Collepasso, come dice il nome stesso, era ed è terra di transito obbligatorio per oltrepassare le colline salentine. Qui, tra due colonne, i mercanti pagavano il dazio sulla via che univa Otranto con Gallipoli. Il borgo sorge lungo le pendici della Serra di Sant’Eleuterio, incastonato nella verde vallata delle Macche, tra brevi corsi d’acqua che ne solcano il terreno. Passeggiando tra le antiche vie del centro storico è possibile ammirare antichi edifici, religiosi e civili, testimonianza dell’antico passato feudale del borgo. Da visitare la Chiesa della Natività, il Palazzo Baronale e la piccola Cappella della Santissima Trinità.
VASTE
Vaste è una piccola comunità del Salento meridionale, frazione di Poggiardo. Il passato remoto della cittadina affonda le sue radici in epoca messapica, diventando un’importante città anche in epoca romana. Qui, in quel periodo, nascono i Santi Cirino, Alfio e Filadelfo, martirizzati in terra di Sicilia. Il suo aspetto attuale, di tranquillo borgo agricolo con i suoi sapori e colori, ne rende ancora più affascinante il presente. Da visitare la chiesa parrocchiale, la cripta basiliana dei Santi Stefani, il Museo dei reperti archeologici e il grande Parco dei Guerrieri.
CASTRO
Lungo la costa orientale della penisola salentina si incontra Castro, un affascinante borgo medievale. Si dice che a creare l’abitato furono addirittura i cretesi, per poi essere chiamato Castrum Minervae dai Romani, fino a diventare un centro importante per tutto il Medioevo tanto da essere sede vescovile fino al 1537. Le fortificazioni cinquecentesche, ancora visibili per ampi tratti, confermano non solo l’antica rilevanza del luogo, ma anche la sua necessità di difendersi dalle frequenti incursioni piratesche. Da visitare gli scavi archeologici, il Museo archeologico che custodisce la statua di Minerva, la cattedrale e la Grotta Zinzulusa.
TRICASE
Tricase, Terra dei Cinque Castelli e della Quercia Vallonea, è un crogiolo di civiltà e stratificazione del passato. Dai numerosi baroni in età angioina passò nella giurisdizione dei Del Balzo Orsini, fino a superare il Rinascimento ed arrivare nel 1588 in mano alla famiglia Gallone, capace di elevare Tricase a sede di Principato nel 1651. Qui, don Tonino Bello vive la sua unica e fondamentale esperienza di parroco, imparando ad essere un pastore profumato di popolo e lasciando un ricordo indelebile nella sua gente. Da visitare Palazzo Gallone, la barocca Chiesa di San Domenico, la Quercia Vallonea e la Cripta della Madonna del Gonfalone.
ALESSANO
Visitare il Salento significa fermarsi ad ammirare non solo le bellezze naturalistiche e architettoniche, ma può diventare un piccolo momento per permettere all’anima di ciascuno di far rifornimento di speranza. Ciò è possibile soprattutto ad Alessano, cuore della nostra proposta di cammino, tra le cui strade si incontraranno antichi palazzi e stupende chiese, ma soprattutto la voce ancora viva di don Tonino Bello. I suoi luoghi faranno riascoltare il suo messaggio speranzoso. Da visitare la Chiesa Collegiata, la Casa di don Tonino Bello, il Convento dei Cappuccini, il Cimitero che custodisce la Tomba di don Tonino e l’insediamento rupestre di Macurano.
LEUCA PICCOLA
La periferia di Barbarano del Capo, frazione di Morciano di Leuca, nasconde un tesoro di grande fascino: Leuca piccola. Al centro del complesso monumentale padroneggia in tutta la sua bellezza il Santuario di Santa Maria del Belvedere. Da una scala, stretta e ripida, si arriva al fortino, un luogo sicuro, dove trovare rifugio dai pericoli in caso di incursioni di turchi e saraceni. Nella corte, un’altra scala conduce ai sotterranei, dove i pellegrini potevano riposare. Completano il quadro tre pozzi, le arcate del mercato, i resti dell’antico palmento, e gli ambienti della locanda. Famosa è la Lapide delle 10P: «Prima Pensa, Poi Parla. Perché Parole Poco Pensate, Portano Pena». Da qui iniziano gli ultimi 10 km dei Cammini di Leuca, sui passi mossi dai pellegrini che viaggiavano verso Leuca. Una via di perdonanza che accompagnerà il pellegrino fino a De Finibus Terrae.
DE FINIBUS TERRAE
De Finibus Terrae è il termine del cammino, il monte su cui vivere un’esperienza unica! Perché qui tutto è unico! Unico è il posizionamento geografico, da cui il promontorio japigio si tuffa nel Mar Mediterraneo e, con sé, porta l’intera Europa a protendersi verso un mondo che gli sta di fronte. Unica è la Basilica in cui, da Pietro a Benedetto XVI, per due millenni sono giunti pellegrini da ogni dove, facendo di Leuca uno dei più importanti Santuari mariani del mondo. Unico è l’orizzonte. A De Finibus Terrae ci si può togliere le scarpe e respirare a pieni polmoni, recitando una preghiera di abbandono filiale tra le braccia della Madre. È l’esperienza dei Giardini di Leuca, dove il cammino concluso si farà vento in cui i desideri verranno sospinti dai sogni, facendosi tocco di campana.