La quinta edizione di #CartadiLeuca ha come tema: “Mediterraneo, una rete di solidarietà”. Tematica eloquente, soprattutto ai tempi dell’emergenza Covid-19, che prende ispirazione dalle parole di Papa Francesco del 23/02/2020 a Bari: ‹‹Mare Nostrum è il luogo fisico e spirituale nel quale ha preso forma la nostra civiltà, come risultato dell’incontro tra popoli diversi››. L’edizione 2020 si è tenuta tra attività in presenza e online con momenti di riflessione, workgroups, interviste, seminari, attività outdoor e sottoscrizione finale della “Carta”.
Mediterraneo, una rete di solidarietà.
Noi, giovani dei Paesi del Mediterraneo, come affacciati sulla stessa finestra di speranza, chiediamo ai responsabili delle nazioni e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà di sognare e costruire un Mediterraneo che sia rete di solidarietà.
Noi crediamo che la solidarietà è messaggio essenziale per ogni popolo, per ogni cultura e per ogni fede religiosa. Per questo vogliamo – prima di tutto noi – coltivare in ogni persona un cuore solidale, capace di sognare il futuro e di lottare per esso nel presente, contagiando ogni strada e sentiero del mondo, sperimentando la forza dell’amicizia e del rispetto della coscienza e della storia di ogni persona e di ogni società umana.
Noi vogliamo essere protagonisti coraggiosi e promotori infaticabili di solidarietà perché sappiamo essere un’urgenza per dare una risposta alle tante situazioni di precarietà materiale e spirituale, a partire dalla mancanza di lavoro. Vogliamo essere la risposta al bisogno che il mondo ha di giovani coraggiosi, non timorosi, che si muovano sulle strade e che non stiano fermi, perché abbiamo diritto ad un pacifico ordine mondiale basato sull’unità della famiglia umana, sul rispetto, sulla cooperazione, sulla solidarietà e sulla compassione.
Noi sogniamo e vogliamo costruire un Mediterraneo accogliente. Un Mediterraneo che avrà un volto attraente se sarà ricco di umanità, ospitale, accogliente; se tutti noi saremo attenti e generosi verso chi è in difficoltà; se sapremo collaborare con spirito costruttivo e solidale, per il bene di tutti. Perché la solidarietà che chiediamo di seminare è l’atteggiamento che rende le persone capaci di andare incontro all’altro e di fondare i propri rapporti reciproci su quel sentimento di fratellanza che va al di là delle differenze e dei limiti, e spinge a cercare insieme il bene comune.
Noi vogliamo esercitare la solidarietà non partendo da idee o concetti ma dal genuino incontro con l’altro, dal riconoscersi giorno dopo giorno nel volto dell’altro con le sue miserie e con i suoi eroismi. Non si amano concetti o idee, ma si amano persone in carne ed ossa: uomini e donne, bambini e anziani; volti e nomi che riempiono il cuore e ci commuovono fino alle viscere, con prossimità e gratuità, responsabili l’uno dell’altro.
Noi crediamo e, oggi, proclamiamo che la solidarietà sarà il nostro modo di fare la storia del Mediterraneo e dell’intera umanità.
De Finibus,Terrae, XIV august MMXX